giovedì 15 luglio 2010

Deadline.

Sono momenti difficili.La tensione sale e non tutti sono in grado di mantenere la calma.
TUTTI tranne Voi. Voi non potete permettervelo, perchè tutti in quel momento si aspettano risposte:

C'è un cliente che si aspetta risposte:"mi fate vedere qualcosa?!", c'è un collega che ha paura di non farcela a terminare il suo lavoro:"è arrivata l'approvazione finale?". 
Spesso a due giorni dalla deadline la risposta in tutti e due i casi è NO. Troppo bello avere le approvazioni e i materiali per tempo, utopia.

E se chiami il cliente a 4 giorni dalla consegna e ti senti rispondere:"guarda Tizio non c'è, lui e tutto il reparto mktg sono in cassa integrazione fino a lunedì...". E' capitato! 
(tu hai chiamato di giovedì pomeriggio dopo 1 settimana che ti ripetevano ogni giorno:"domani ti mandiamo SICURAMENTE tutto!").

Che fare in questi casi?
Mantenete la calma. Incazzarsi non serve a niente, tutti ce l'avranno con voi, ma non è colpa vostra. 
Questo lavoro è così, troppe variabili, troppi imprevisti.  

Qualcuno potrebbe chiedersi come mai non avete minacciato il vostro cliente con mail simili:
"Vi ricordo che,COME CONCORDATO, la consegna dei materiali  dovrà avvenire tassativamente entro giovedì, altrimenti non possiamo garantire il rispetto della deadline..."
Questa è una mail da mandare assolutamente, ma con disilluso realismo: al cliente non gliene può fregare di meno, capita soprattutto quando si è al primo progetto, che gli si permetta questo e molto altro.

Insomma, se mi posso permettere, state calmi, ricordatevi che non state salvando vite umane. Siate onesti col vostro cliente e con il team. Dicono che la cosa paghi sempre (mah...)

Se poi la situazione si fa drammatica, qui trovate qualche consiglio utile, forse un po' "americano" come approccio, ma sicuramente interessante: http://articles.techrepublic.com.com/5100-10878_11-1046048.html

L'account



sabato 10 luglio 2010

Personaggi ed interpreti



Ogni storia ha i suoi personaggi.
La nostra agenzia vanta una una serie di persone particolari, personalità per lo più "borderline"; Questo di per sè potrebbe anche non essere un problema, il fatto è che il mix tra tale genere di personalità e la natura del nostro lavoro genera situazioni al limite dell'incredibile, considerando che il tutto si svolge in un posto di lavoro.
Tra i casi più interessanti troviamo:

Lo svicolone: Solitamente occupa un posto nel middle-managment, non sempre c'è arrivato sputando sangue, per questo la sua parola d'ordine è delegare, utilizza una tattica semplice, ma molto efficace: millanta la volontà di far crescere le risorse junior, annegandole con compiti che spettano a lui. Quando lo cerchi non è mai in sede e nessuno sa mai dove sia, pare che una volta abbia delegato la sua presenza a un cartonato posizionato alla sua scrivania.


Il puntiglioso:
 Lui è uno preciso! se avete la malaugurata esigenza di dover interagire con lui sappiate che non sarà una cosa semplice nè veloce. Il puntiglioso vi chiederà informazioni che nemmeno immaginate esistano, sottolineando come altri avrebbero potuto fare meglio il loro lavoro, infine vi invierà una (o più) mail mettendo in cc quante più persone possibili. Il "giromail" generato, produrrà effetti devastanti sulla vostra giornata, perchè lui è coinvolto su una cifra di progetti contemporaneamente: le risposte le esige ASAP!

Il paranoico: il paranoico è solitamente un junior, con gravi problemi di relazione e soprattutto di comunicazione. Per rispondere ad una domanda qualsiasi, fatta anche per semplice cortesia (es. ei come va?), lui inizia ad emettere una serie di suoni convulsi a mezza voce: ehm...cioè....quindi...nel senso... immaginate quando gli si chiede qualcosa di lavoro! La mia teoria è che la sua paranoia lo porti a  cercare di ascoltare commenti degli altri colleghi, mentre lui stesso sta parlando, impedendogli di formulare frasi di senso compiuto.
Il paranoico crede che tutti passino la giornata occupandosi di lui, per questo solitamente simula l'ascolto di playlist su Itunes o Deezer con cuffie appariscenti, ma non sta ascoltando niente, il suo obiettivo è percepire se qualcuno dall'altra parte della stanza sta parlando di lui.

La semprenera: Questo particolare essere, alla mattina si sveglia e, invece di trovare un buon motivo per sorridere, probabilmente per paura che lo stesso non sia sufficientemente valido...si incazza! Con lei bisogna dosare qualsiasi parola, se le chiedete:"per favore ci sarebbe da fare questa cosa..." e per caso lì per lì non ribatte niente, state tranquilli, tornerà da voi e si incazzerà per un qualsiasi motivo da:"non ho mai seguito io questo progetto, non posso farlo..." a "io con quello non ci lavoro..." fino a "i layout sono sbagliati". L'unica arma con la quale potete difendervi è simulare un sorriso, allineare il tono della vostra voce alla frequenza del canto delle balene e sperare che il peggio passi in fretta.

cioè...ArtDirector: non voglio generalizzare, esistono anche Art director che non sono così. Purtroppo però questa è la tendenza più diffusa, soprattutto tra le nuove leve. "La mail... cos'è?", "il lavoro l'ho finito...l'ho messo sull'area condivisa" GRAZIE, ma avvisare? L'art director è davvero convinto che abbiate tempo per refreshare la cartella interessata per tutto il pomeriggio, aspettando che lui trovi la voglia di caricarvi quanto state aspettando, mentre lui o lei fa dei disegnini senza senso sulla carta o legge un libro cercando l'ispirazione, oppure sta cercando su un sito canadese la nuova cover in finto acero per la sua LOMO, da sfoggiare al prossimo "creative_ secret_design_mojito_party".


In mezzo a questi personaggi potete ben capire come sia davvero impossibile  rimanere sani di mente, forse valutare una cura a base di GHB è l'unica soluzione...

L'Account

mercoledì 7 luglio 2010

Intro

Bene siamo qui, iniziamo...
intanto provo a rispondere alla prima domanda che potrebbe venire in mente a chi (malauguratamente) capiterà sul blog: "perchè scrivere un blog che parla di questo STUPENDO lavoro?" scriviamo per noi, per tutti quelli che fanno il nostro mestiere o che in questo momento studiano e intendono farlo quando inizieranno a lavorare, per tutti quelli che ci si sono ritrovati senza sapere bene come e perchè; Esattamente quello che è successo a noi...

Cerchiamo di presentarci: Siamo una ragazza e un ragazzo, arriviamo da esperienze differenti, sia di vita che lavorative. Io (lui) prima facevo il designer per una agenzia che si occupava di progetti di comunicazione multipiattaforma. Ancora oggi mi chiedo perchè ho cambiato ruolo, forse avrò le idee più chiare dopo aver scritto questo blog. (Lei) dopo un'esperienza all'estero ha lavorato per il in web marketing nella stessa agenzia per cui lavoriamo oggi, è stata "promossa" al ruolo di account, sta cercando di capire se è stata effettivamente una "promozione".

Come vedete non facciamo nomi, nè dell'agenzia nè di noi stessi, e non ne faremo nemmeno rispetto agli eventuali clienti di cui parleremo, il motivo è che ad oggi (è il primo post!) non sappiamo che piega prenderà il blog, quindi...meglio non rischiare.

Ma partiamo con ordine chi è l'account e qual'è il suo ruolo all'interno di una agenzia creativa? rispondo citando questo sito (http://www.jobtel.it) e riadattando la definizione alla agenzia web:

L'account è colui che, all'interno di una agenzia, gestisce il rapporto con l'impresa committente della comunicazione e coordina il lavoro dei reparti specialistici (infodesign, creativo, produzione).
L’account si assume la responsabilità che il lavoro dell'agenzia venga eseguito nei modi e nei tempi concordati in fase di offerta con il cliente;

i suoi compiti sono:

1) coordinare le fasi progettuali e la comunicazione tra i membri del team;
ovvero: fare da tramite tra persone che stanno in un'altra stanza rispetto alla tua, ma che in relatà siedono accanto, ma per un motivo a te ignoto quel giorno non si parlano

2) compilare il progress,lo strumento cioè che consente di coordinare il lavoro delle risorse persone (mi piace chiamarle così del resto lo sono stato anche io) evitando che le attività di altri account e quindi di altri progetti si sovrappongano.
ovvero: Perdere circa 2 ore alla settimana riempiendo celle di un file di project condiviso che restituisce, a fronte di una allocazione di una persona per 5 giorni full su una attività, risultati del tipo: allocazione di 12 giorni con valori random variabili tra le 1.38 e le 6.62 ora a giornata, tuto questo naturalmente è verificabile solo dopo aver salvato, chiuso e riaperto il file.

4) elaborare il meeting report, ossia la relazione, trasmessa anche all'azienda committente, in cui vengono indicate le decisione prese, le responsabilità assegnate e le scadenze concordate;
ovvero: scrivere una mail in puro stile segretaria e inviarla al team e al cliente, consci del fatto che la mail  viene solitamente snobbata da entrambi

5) individuare il modo e il momento migliore per fare incontrare i vertici dell'azienda committente e dell'agenzia, e preparare i documenti necessari;
ovvero: cercare (sempre in puro stile segretaria) di incrociare le agende di persone impegnatissime. Pare che per ogni riunione di 2 ore organizzata, l'account ne abbia perse una quota variabile tra le 8 e le 16 per organizzarla (della serie: non potevate sentirvi voi?!)

6) cercare nuovi clienti e convincere quelli già acquisiti a investire maggiormente nella comunicazione;
ovvero: la prima delle due cose da noi non succede, noi ci occupiamo delle relazioni con clienti già acquisiti e per progetti la cui trattativa economica è già stata chiusa, salvo poi essere coivolti su attività del tipo "recupero crediti"

7) controllare in generale che l'output prodotto soddisfi i requisiti definiti con il cliente in fase di proposta economica;
ovvero: convincere il cliente che quello che vede il giorno prima dell'online è esattamente quanto approvato 4 mesi prima e non qualcosa che ci siamo inventati nottetempo.. 

8) ma soprattutto:
Fare in modo che l'agenzia lavori per quanto è stata pagata rispettando i costi ipotizzati... ed è qui che viene il bello!
ovvero: non commento! avremo modo di approfondire...


Bene siamo qui, iniziamo...
(non mi firmo, dobbiamo ancora decidere come chiamarci)